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Lorenza Chiera

«Io come un meno davanti a tutte le mie idee»

È in un mondo chiuso che gira intorno al cibo che Caterina, detta Cate, l’eroina del romanzo, cresce con mille domande e paranoie. Tutto sembra diverso una volta uscita dalla porta di casa: gli occhi di chi la osserva passare tradiscono  lo scherno, le loro bocche distorte in smorfie di disprezzo, gli sguardi d’intesa scambiati dai ragazzi e le parole dette e non dette sottovoce... Cate diventa così Cate-Ciccia, si chiude in se stessa fino al suo ritorno a casa. A scuola siede in un banco in fondo all’aula che non viene mai notato, solo Anna L’Annoievole e poi Giacomo tentano di attaccare discorso chiedendole consigli, informazioni e pettegolezzi. Solo grazie alla professoressa Mazzantini e all’implacabile Anna  Cate decide di aprire gli occhi e liberare la mente dai pregiudizi e dalle cattiverie. Dopo un disperato tentativo di porre fine ad un’esistenza da lei ritenuta ignobile ed inutile, Cate scopre i trucchi per migliorare la sua vita e la storia dal fratello Gionata, dal quale prende spunto per mettere in atto la sua rinascita. Ce la mette tutta e capisce che non deve lasciar scappare amici come Anna e Giacomo perché potrebbero essere i fari-guida per il suo difficile cammino,infatti,sono loro che  la aiutano a credere in se stessa nel momento del bisogno ed è insieme a loro che vuole trascorrere l’adolescenza.

Con un linguaggio diretto e chiaro l’autore proietta il lettore direttamente nella mente di Caterina, si riesce così a cogliere ogni suo ragionamento e pare quasi di crescere insieme a lei. Ogni frase, ogni pensiero viene condiviso con il lettore che si lega a tal punto con Cate da iniziare a pensare nello stesso modo, ad essere condizionato da lei.

Cate, all’alba dei suoi diciott’anni, riscopre un senso nella propria vita e finalmente riesce a cancellare ogni traccia delle sue teorie sulle non-persone, ovvero le persone obese,  e cominciare a vivere realmente. La lettura è scorrevole e piacevole,diventa un rifugio in cui nascondersi come accade a Cate-Ciccia.

Lorenza Chiera, 5C
Liceo Scientifico G. Vasco
Mondovì