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11-02-2012
copertina libro
Carlo Repetti, Insolita storia di una vita normale, Einaudi

"Le diversità gli uomini le costruiscono crescendo, le nutrono con il denaro e le confermano con il potere…"

Nessuna vita è uguale a un’altra, infatti ognuno di noi vive esperienze diverse e caratterizzate da diverse emozioni e solo la morte è l’unica certezza che abbiamo nella vita. Di nulla siamo sicuri se non che tutti,ma proprio tutti, un giorno moriremo. Ed è questa certezza, che scandisce il nostro tempo.
Questo romanzo racconta la storia di Lorenzo, nato in una famiglia di emigrati, che sono partiti dall’Italia e  che hanno raggiunto il Sud America all’inizio del Novecento, per sfuggire alla fame  e trovare un lavoro remunerativo.
Lorenzo, sin da quando era piccolo, ha vissuto insieme alla sua famiglia varie esperienze, alcune dolorose per la morte di suo fratello, e altre invece gioiose, come il viaggio intrapreso con il padre ai confini del deserto Atacama.
Lorenzo è stato allevato da una balia che, pur non essendo sua madre, lo ha sempre trattato come se fosse suo figlio. E un giorno, guardandosi attorno ha capito che le diversità gli uomini le costruiscono crescendo, le nutrono con il denaro e le confermano con il potere, poiché lui con gli altri bambini, anche se non erano della stessa razza, era sempre andato molto d’accordo e con loro si sentiva a proprio agio.
Giunto all’età adolescenziale, ritorna al suo paese d’origine, ma in Italia l’entusiasmo che provava per quel viaggio, si trasforma in tristezza perché nessun luogo gli sembra casa sua.
Così trova rifugio in un convento di francescani, ma passati alcuni mesi, si rende conto che neanche quella è una scelta adatta a lui.
Deluso viene coinvolto nella seconda Guerra Mondiale, durante la quale, deve prendere numerose decisioni  dettate soprattutto dal cuore e non dalla ragione.
Il romanzo viene narrato dallo stesso Lorenzo, ormai vecchio e privo di forze, al figlio, di cui però lo stesso autore, non indica il nome, lasciando il lettore un po’ attonito e curioso.
Il linguaggio è scorrevole e di facile comprensione, all’inizio del romanzo si incontrano dei termini di origine spagnola, per evidenziare ancora di più la localizzazione dei fatti accaduti. Si cambia anche spesso l’uso dei tempi verbali, infatti, i fatti vengono racconti dal padre al figlio tramite un flashback, mentre stralci della vita di Lorenzo sono raccontati al presente.
È un romanzo molto avvincente, ma che allo stesso tempo induce alla riflessione perché fa capire che ogni uomo è responsabile del proprio destino e ognuno deve prendere delle decisioni per conto suo, senza dare retta alle  opinioni degli altri.

Maria Plano, Liceo Scientifico "G. Vasco" di Mondovì