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Insomnia

Pericolo Insomnia nel XXI secolo

Da quest’anno, tutti voi che abitate questo misero pianeta, fate attenzione se iniziate a soffrire di insonnia, potreste trasformarvi tutto d’un tratto in macchine assassine fuori controllo nel giro di qualche annetto.
Ed è proprio questo che accade a Melissa, protagonista diciassettenne del romanzo Insomnia, primo scritto dell’esordiente Ludovica Cicala. Con un passato dilaniato dai cosiddetti EVO, esseri appartenenti ad una nuova evoluzione del genere umano che possiede poteri sovrannaturali, alle spalle, ella vive sotto le ali iperprotettive della madre fino a quando, suo malgrado, non dovrà lasciare la sua stessa vita per immergersi nel mondo degli stessi mostri che le hanno dimezzato la famiglia. Intrapresa un’avventura con alcuni di essi, si renderà conto che essere diversi non è similitudine di essere sbagliati.
Ludovica Cicala regala ai suoi lettori uno spesso tomo della bellezza di cinquecento pagine, cinquantacinque capitoli che promettono avventura, misteri ed intrighi, il tutto da gustare con una dose di piccole sbandate tra il gruppo di amici al quale Melissa si aggregherà. Da una trama del genere ci si aspettano azione, colpi di scena forti, suspense, un qualunque elemento che, almeno nel clou della trama, tenga letteralmente con il fiato sospeso, ed invece…
Troppi buoni propositi frullavano nella testa della scrittrice quando stilava la prima versione del suo romanzo, l’ideale di uguaglianza, la voglia di rendere l’umanità dei personaggi… Tutto molto interessante, ma a questo punto non sarebbe stato meglio cimentarsi in un romanzo storico ambientato nella seconda guerra mondiale, invece di provare ad inventarsi un futuro distopico, tra l’altro anche vicinissimo a noi? L’idea di fondo è buona, stuzzicante, ma non viene sviluppata bene. I personaggi sono piatti, non si smuovono dalle loro idee e restano sempre attaccati ad esse, rimanendo immobili nelle loro paure e nei loro tormenti, l’unica eccezione è Virginia, ma non è uno dei principali. Sono Melissa e Byron, il co-protagonista, i personaggi più problematici e meno credibili. Melissa è infatti utile solamente a dare una focalizzazione alla storia, Byron invece è l’esatto opposto. È una sorta di Superman versione bad boy, uno di quegli stereotipi di personaggi che vanno di moda oggi nelle storie scritte a livello amatoriale. È lui che manda avanti il racconto, senza la sua presenza probabilmente agli altri personaggi non resterebbe altro da fare che deprimersi ed aspettare di morire lontani da qualsiasi forma di civiltà. Ciò impoverisce di gran lunga la trama, già non eccellente dal punto di vista dei contenuti. A proposito di questo ultimo punto è criticabile soprattutto l’assenza di spiegazioni a monte di ogni singolo processo scientifico che ha portato a questo estremamente repentino cambiamento del genoma umano. Le cause dello sviluppo degli EVO sembrano ignote all’autrice stessa, la quale si preoccupa di descrivere attentamente i luoghi o le situazioni, ma non il perché che sta sopra ogni cosa. Altri buchi nella trama sono quelli riguardanti le varie parti che narrano le diverse cotte dei personaggi. L’elemento amoroso è lì, c’è, ma non viene approfondito e, nonostante questo, riesce ad occupare una parte troppo consistente della storia, finendo per renderla a volte noiosa e poco funzionale ai fini della trama stessa.
Parlando invece dello stile, quello della scrittrice è molto scorrevole, leggero e mai troppo prolisso, anche se tutto l’elaborato necessiterebbe di una revisione completa, soprattutto per rimuovere completamente termini scurrili dalla parte narrata ed eliminare varie frasi ribadite sempre uguali durante lo scorrere dei capitoli.
Insomnia è dunque uno di quei romanzi “tutto fumo e niente arrosto”, che assicura troppo e si scopre infine avaro. Tutto ciò in cui si può ancora sperare è un sequel dove tutto questi spunti morti vengano finalmente utilizzati e spiegati.

Noemi Orsi cl.3^A Scientifico
Liceo Vasco Beccaria Govone Mondovì