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15-02-2012
copertina libro
Massimiliano Pieraccini, L'anomalia, Rizzoli

"È un altare dei ricordi questa stanza nera, sacro luogo di promesse per la vita intera, quando nitido rancore dovrò cancellare, quale livido silenzio dovrò sopportare"

Massimo Redi è un brillante professore universitario nonché un affermato fisico. Nella sua carriera universitaria si è legato indissolubilmente a due studenti: la seducente e sensuale Giulia, sua amante e fidanzata per un breve periodo, e Fabio, studente geniale, ma afflitto da disturbi psicofisici che lo rendono inaffidabile ed imprevedibile. Recatosi ad Erice per un convegno sulle Emergenze Planetarie incontra Fabio, appena tornato dagli Stati Uniti, che lo attende all’aeroporto per accompagnarlo ad Erice come assistente. Durante il congresso Massimo viene informato dal professor Zichichi, organizzatore e suo conoscente di vecchia data, della partecipazione del Papa al convegno. Poco prima dell’arrivo del Pontefice però uno degli scienziati partecipanti viene trovato morto dal professore e da Fabio e Zichichi decide allora di tener segreta la notizia. Durante la permanenza del Papa però viene ritrovato il cadavere di un’altra scienziata: si tratta di Giulia. Massimo e Fabio iniziano allora ad indagare sull’accaduto. Tutti i loro sforzi non saranno però sufficienti a fare chiarezza sull’intera vicenda.
Il romanzo è scorrevole, lo stile di Pieraccini è lineare e limpido, anche quando inserisce nozioni di Fisica la narrazione risulta abbastanza fluida e comprensibile; non è necessario avere una conoscenza approfondita della Fisica e della Scienza per poter fruire del romanzo. I problemi del romanzo non riguardano tanto l’aspetto lessicale e sintattico quanto la trama in sé: vi sono troppi elementi abbozzati e mal inseriti, troppi temi che l’autore cerca di affrontare senza però concludere nulla. Il lettore si perde nei dettagli e negli onnipresenti flashback e cambi della focalizzazione. Non si riesce a seguire pienamente il filo della vicenda, si è sbalzati troppe volte da una situazione ad un’altra nel bel mezzo della narrazione. Questi continui flashback fanno sì che il lettore si dimentichi cosa stava accadendo prima della digressione e che si annoi facilmente. Scrivere la trama all’inizio di questa recensione è stato difficile perché poco dopo aver terminato la lettura già mi ero scordata gran parte del romanzo; è stata una lettura che non mi ha lasciato nulla. Il romanzo non è pessimo né da cestinare però andrebbe rivisto e la trama andrebbe snellita eliminando alcuni dettagli inutili o riducendo il numero di personaggi, oppure ampliando il numero delle pagine così da chiarire quei passaggi poco comprensibili.

Chiara Mana, Liceo Scientifico "G. Vasco" di Mondovì