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Il rumore dei tuoi passi

Il rumore dei tuoi passi

Beatrice è nata e cresciuta nella Fortezza, un quartiere di case popolari, e quel luogo le ha insegnato a costruirsi una fortezza intorno al cuore. Scontrosa e aggressiva, ha lasciato spazio solo ad una persona, Alfredo. Un bambino cresciuto troppo in fretta o forse mai davvero diventato adulto, con un padre violento e nessun futuro davanti. Alfredo si perde, si lascia sfuggire di mano la vita. Inutile ogni tentativo di Beatrice di salvarlo, perché “se hai qualcuno che ti ama forse ti salvi”. Ma Alfredo non lo ama nessuno. Forse nemmeno Beatrice che non riesce a sperare per lui una vita lontana da lei. Una storia crudele, di quella crudeltà che abita i posti desolati. Beatrice, cresciuta nella realtà sbagliata, tenterà una fuga, ma imparerà che la Fortezza, con i suoi ricordi, non lascia fuggire nessuno. Romanzo d’esordio,  “Il rumore dei tuoi passi” di Valentina d’Urbano racconta la vita di periferia degli anni Settanta, anni polverosi e fragili con uno stile secco e crudo che scivola via e intanto scolpisce il cuore.

Una storia sbagliata

C’era lui che tremava di freddo, c’ero io con il naso e la bocca pieni di sangue che si andava asciugando. E quel cotone bianco che assorbiva tutto il male che gli avevo fatto e l’immobilità con cui accettavo di essere un mostro, un mostro con gli occhi spalancati e la testa tirata indietro, con le lacrime che scendono sulle tempie per andare a nascondersi tra i capelli, un mostro che adesso piangeva come non aveva mai fatto in vita sua.
Per citare Fabrizio De Andrè è una storia un po’ complicata, è una storia sbagliata, che lascia un sapore dolceamaro in bocca, che ti tiene incollato pagina dopo pagina, che sin dall’inizio non si preannuncia la solita fiaba a lieto fine, ma che mette nero su bianco la sua crudele realisticità. Un romanzo che sviscera totalmente la complessità della lotta fra sentimenti e razionalità, tra ciò che vogliamo e ciò che ci convinciamo debba essere sbagliato, tra ciò che tutti pensano di noi, tra come il mondo vede il luogo in cui viviamo e ciò che ai suoi occhi dobbiamo essere e la nostra visione della realtà, del mondo, di noi stessi. Valentina D’Urbano riesce magistralmente in quest’impresa, presentandoci le gioie e i dolori che possono pervadere la vita di ogni individuo attraverso uno stile semplice, fresco e realistico, che riesce a far assaporare al lettore la crudezza della vita e l’essenza stessa dei personaggi senza frapporre tra noi che leggiamo e la vicenda nessun limite.
Un romanzo difficile da condensare in poche righe senza svelare né troppo ne troppo poco perché in realtà non è possibile capire da un’asettica trama riassunta in poche frasi quello che si prova mentre, riga dopo riga, si delinea sempre più chiaramente l’avvicendarsi della relazione tra Alfredo e Beatrice, i due protagonisti, le cui vite si legano indissolubilmente sin dal primo incontro. Due persone indivisibili, l’una completa l’altra, che hanno il potere di sostenersi ma anche di ferirsi e dilaniarsi lentamente, nel profondo. Una relazione così intensa da divenire malsana per entrambi. Una storia nata in un luogo temuto e dimenticato da tutti e da tutto. Una storia difficile da dimenticare.
Una lettura caldamente consigliata dal ritmo incalzante e coinvolgente, dallo stile scorrevole e naturale, tanto vivida da apparire reale, da catapultarci al suo interno come spettatori invisibili, un tuffo nel passato, tra gli anni sessanta e gli anni ottanta. Unico avviso ai lettori se ricercate una storia felice, a lieto fine, tutta rosa e fiori stile film della Disney non leggete il libro, perché ciò che meglio riesce alla scrittrice è riprodurre il disincanto e la crudeltà della vita senza mezzi termini, creando situazioni estremamente drammatiche. 

Il rumore dei tuoi passi

Il rumore dei tuoi passi è il libro esordio di Valentina D'Urbano, edito nel 2012 dalla prestigiosa casa editrice Longanesi al prezzo di 14,90 euro. Per chi fosse interessato è vendibile anche in formato elettronico (ebook) al prezzo di 9,99 euro. Il libro è rilegato e composto da ben trecentodiciannove pagine.
L'autrice è una giovane ragazza di ventisei anni, nata a Roma con la passione per il disegno; decide poi di scrivere questa storia dalle emozioni forti di una amicizia profonda.

Beatrice e Alfredo. Questi sono i protagonisti del libro.
Li troviamo immersi negli anni ottanta in un quartiere non ben definito dove tutto è cemento e muri, dove la natura cerca in ogni modo di uscire, con la forza.
Alfredo e Beatrice abitano nello stesso palazzo, si conoscono fin da piccoli e crescono, letteralmente insieme.
Alfredo proviene da una famiglia disgraziata dove la madre è morta quando lui era piccolissimo e il padre è un alcolizzato senza limiti che ammazza di botte di figli.
Beatrice, invece, vive in una famiglia che seppur povera sa mantenere ed educare i figli tanto che i genitori non ci pensano due volte ad aiutare e far vivere con loro Alfredo, il quale accetta ben volentieri.
Beatrice e Alfredo vengono definiti “i gemelli” perché sono inseparabili talmente tanto che assumono gli stessi atteggiamenti, stesse movenze, la stessa andatura nel camminare, insomma sono identici.
Sono possessivi, uno dell'altro, sono gelosi, pensano di aver caratteri diversi quando in realtà si assomigliano molto; hanno lo stesso modo di liberarsi dalle loro frustrazioni e dispiaceri. Il loro è un amore che spazia dal fraterno all'amore vero... non ci saranno mai dichiarazioni d'amore o fidanzamenti, no affatto. Non scendono mai a sentimentalismi o mellifluità. Alfredo con il suo carattere così duro come il cemento in cui vive si scontra spesso con il carattere possessivo e aggressivo di Beatrice tanto da sfociare nella violenza, si picchiano... si, perché è l'unico modo che hanno per avere un contatto, per capire che ci tengono alla loro unione, che anche se tutto, all'interno dei loro corpi e della loro mente sta cambiando nulla potrà mai dividerli. La loro è una lotta continua per cercare di avere un rapporto tranquillo e pacifico ma sembra che tutte lo forze esterne siano contro di loro.
Vivono in Sicilia in un luogo chiamato “la Fortezza” dove vive la gente più povera e disperata, i quali vengono definiti e catalogati dagli abitanti vicini: delinquenti, drogati e selvaggi, di conseguenza gente da evitare. La “Fortezza” è un luogo che non dà nessun tipo di svago ai giovani, nessuno stimolo creativo, sono abbandonati a sé stessi e ovviamente anche dallo Stato.
L'unico modo che hanno di uscire da quella realtà grigia è ubriacarsi e fumare erba... e proprio la droga sarà la componente più devastante presente nel libro.

Noi leggiamo la storia attraverso gli occhi di Beatrice, la quale ricorda tutto ciò che è successo tra lei e Alfredo da quando sono piccoli, ripercorrendo poi tutta l'adolescenza fino ad un punto... quel punto maledetto dove tutto si ferma e che scopriamo proprio a inizio libro. Quindi le prime pagine del libro ci tuffano nel presente della vita di Beatrice mentre la pagine seguenti ci fanno vivere il passato.
La scrittura è decisamente lineare e scorrevole, gli occhi passano molto veloci sulle parole senza mai stancare troppo, è un tipo di scrittura che attira molto l'attenzione del lettore e invita alla lettura.
Quindi è un libro consigliato, soprattutto verso una fascia di ragazzi giovani, in età adolescenziale.

Le mie impressioni
Se devo dare un voto a questo libro gli darei un sette, e ora spiego il perché: Ho trovato questo libro decisamente semplice, ma molto ben scritto; non usa un lessico elevato.
L'impianto narrativo è decisamente buono, la storia è ben formulata e anche i vari passaggi e colpi di scena che avvengono sono, secondo me, collocati al posto giusto. L'unica cosa che criticherei è l'ultimo colpo di scena - che non dico perché non voglio - come si dice usualmente “spoilerare” tutto il contenuto della storia; quindi come dicevo, personalmente, non ho amato l'ultimo colpo di scena in quanto era troppo scontato e già visto e rivisto in altre storie.
Penso che “Il rumore dei tuoi passi” sia più mirato verso una categoria di lettori giovani in quanto è più semplice avvicinarsi e immergersi nei caratteri e nelle emozioni dei personaggi, ma anche capire cosa provoca la dipendenza dalla droga, di conseguenza è anche una sorta di insegnamento che questa giovane scrittrice ci regala.

Con ciò ho concluso, ringrazio ancora molto per la disponibilità!