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Per puro caso

Topi e scimmie superintelligenti; filosofi troppo moralisti e perciò inascoltati; un papa stranamente progressista che dà il suo beneplacito; neuroscienziati che si lamentano perché sugli aerei non  servono la groviera e che fanno a gara a chi organizza il festino in villa più chic per ricevere più finanziamenti.
Un unico, grande traguardo: “sfornare”, dopo il Giappone, anche per gli USA bambini dotati di cervelli potenziati, altrimenti - come sostiene il presidente americano - “se continua così quei musi gialli ci battono anche nel baseball”.
E una finale inaspettato.
“Per puro caso” non è un racconto di fantascienza come tutti gli altri. Primo, perché sviluppa una storia farcita di argomenti così attuali e in una maniera così lineare, coerente e concreta da sembrare tutto vero. Secondo, perché ci fa riflettere sui limiti delle nostre azioni, sulle frontiere che abbattiamo (o abbattono per noi senza dircelo) ogni giorno per la prima volta, ignari delle conseguenze.
È un reportage non convenzionale su un mondo, quello della scienza e della ricerca, che ci hanno abituati a credere come l’unica luce capace di indicarci la strada verso il futuro, come il percorso obbligato e improrogabile verso il progresso e una civiltà migliore.
Alberto Oliverio, psicobiologo della Sapienza, ha consegnato al mondo dei lettori un primo libro non “solo per addetti ai lavori” che sembra un libello dai toni colti e, allo stesso tempo, sottili e beffardi. Consigliato a chi vuole vestire i panni di uno scienziato del mondo d’oggi e immergersi in una storia divertente e un po’ fantastica senza spegnere il cervello.

Stefano Rosso
Liceo Classico "S. Pellico", Cuneo