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Vinpeel degli orizzonti
Vinpeel degli orizzonti

La storia raccontata è quella della città di Dinterbild una città collocata in un luogo in cui solo chi si è perso può arrivare. Una città in cui chi arriva dimentica ciò che lo ha portato lì. I personaggi ruotano attorno alla “Locanba Biton” dove viene servita la speciale zuppa Biton. Il personaggio principale è un ragazzino che porta il nome di Vinpeel. Accanto a lui c’è Doan un amico immaginario, o un alter ego. È sicuramente l’unico confronto che ha Vinpeel, l’unica persona con cui poter parlare, e con cui poter fantasticare.

È un ragazzino che ha perso un attimo. E’ convinto che le persone abbiano tutti gli attimi messi in fila, uno dietro l’altro, e poi all’improvviso ne ha perso uno. E da allora la sua vita si è fermata. Per questo motivo cerca questo attimo in maniera spasmodica, perché è convinto che la sua vita non potrà più andare avanti senza quell’attimo. Doan è forse il simbolo di un po’ tutta la narrazione. In lui si concentra soprattutto il tono di questa storia. Ma la loro più grande ed importante attività è quella di riuscire a lasciare Dinterbild perché, nonostante gli abitanti della città continuino a dire che al di fuori di Dinterbild non c’è nulla, loro due sono convinti che esista un altrove e le luci che vedono al di là del mare ne sono una prova.

Quando in paese compare Mune, una ragazzina dai bei capelli biondi, Vinpeel capisce che è ora di fare sul serio, è ora di lasciare la città e, per quanto gli costi, lasciare il padre che passa le proprie giornate scrivendo messaggi da mettere dentro a bottiglie e lanciare nel mare e a raccogliere conchiglie.

Rostagno, classe 4^A CAT
IIS Arimondi-Eula Savigliano


La storia che ci viene raccontata ruota attorno al personaggio protagonista Vinpeel, ai suoi amici, ai suoi conoscenti, alla sua famiglia, ma soprattutto alla città in tutti questi personaggi risiedono: Dinterbild. Questo posto viene descritto come accessibile solo da chi si è ritrovato “smarrito” ad un certo punto nel cammino della sua vita poiché deluso da qualche avvenimento passato. Una volta entrato a Dinterbild però, è impossibile lasciare la città, o almeno questo è quello che pensa ogni suo concittadino. Le giornate sono talmente cupe e le persone talmente prive di ambizioni che pian piano ognuno tende a dimenticarsi il motivo per cui si trova lì. L’unico che non ha mai perso il sogno è proprio Vinpeel, che assieme all’amico Doan cerca in ogni modo di trovare una via di fuga da quel posto dimenticato da Dio. Neanche il padre del protagonista gli è in qualche modo d’aiuto: sempre sulla spiaggia, raccogliere conchiglie lasciate in riva dalla bassa marea per ascoltarne i suoni all’interno, non considerando più il figlio. Vinpeel oltre che essere un gran sognatore di hobby è fattorino di professione. La “Locanba Biton” è il migliore nonché unico pub presente  in città a servire la speciale zuppa Biton cucinata dal signor Biton, che per intenderci è anche il capo di Vinpeel. Tra altri personaggi strani e al contempo in qualche maniera interessanti le giornate in città passano però sempre più lente fino a quando succede qualcosa di veramente inaspettato. È una nuova arrivata a cogliere l’attenzione del protagonista, scesa dal cielo come stella cadente. Si tratta di Mune, che pur avendo la stessa età di Vinpeel, non riesce a provare emozioni come dovrebbe. Il legame tra i due, dapprima distante, diventerà sempre più intimo fino a quando insieme anche a Doan troveranno il modo di scappare da Dinterbild salvando non solo loro stessi ma anche tutti gli altri abitanti.

Nonostante nella trama da me descritta precedentemente avessi usato periodi spesso lunghi in realtà lo stile di scrittura di Beppe Millata è alquanto semplice. I periodi non complessi fanno si che il libro si adatti bene a un pubblico di qualsiasi età. Le parti descrittive risaltano anche dal fatto che vengono raccontate direttamente dal protagonista in prima persona. Queste vengono intervallate insieme a dialoghi tra personaggi molto differenti con caratteri ben diversi gli uni dagli altri. Lo stile del racconto non è molto lineare visto che l’autore ricorre spesso a flashback ed avvenimenti riguardanti la città e i suoi abitanti raccontati comunque da Vinpeel. Nell’insieme però il filo del racconto rimane sempre coerente con sé stesso.

Il genere del racconto potrebbe essere facilmente descritto come una via di mezzo tra il realistico e il fantastico perché oltre alla storia che si svolge a Dinterbild ne viene descritta un’altra nel mondo reale, con tanto di date e luoghi ben specificati. Ovviamente questa scelta porta il lettore a restare in bilico tra la convinzione che l’universo sia di carattere fantastico, realistico o che la storia sia semplicemente una grande metafora sui sogni di ogni persona e che nasconda un significato più difficile da comprendere.

Alla trama do un 7/10 perché anche se ben descritta personalmente non è il mio genere tanto da trovarlo in certe parti noioso e poco entusiasmante.

Stefano Perri, classe 4^A CAT
IIS Arimondi-Eula Savigliano


La storia si capisce già dal titolo che tratta di Vinpeel, un ragazzino che vive nella cittadina di Dinterbild, dove vive la sua piccola comunità. La storia parla delle sue avventure con l’amico Doan, che nessuno riesce a vedere in quanto è immaginario, e che gli adulti della cittadina cercano di convincerlo a non frequentare. Specialmente il parroco della cittadina, che è uno dei primi personaggi presentatoci, subito dopo il padre di Vinpeel, Ned Bundy. 

Vinpeel svolge dei lavoretti per il signor Biton, padrone dell’ unica locanda di Dinterbild, con un unico piatto nel menù, la sua deliziosa zuppa. L’autore ci da una buona idea dei personaggi che abitano Dinterbild, con una descrizione di questi quando parlano nella locanda, e ci presenta anche Dorothy, il maiale della locanda, amato da tutti i concittadini.

Il mare è un elemento essenziale del romanzo. Perché Dinterbild non è una cittadina normale, ma si trova su un isola completamente circondata dal mare e distantissima dalla terreferma. Tanto che nessuno torna mai indietro. Ma alcuni arrivano invece, come Ned Bundy e Vinpeel ad esempio. O ancora Mune, una ragazzina bionda, che appare a Dinterbild come un raggio di luce in piena notte, agitando tutti con la sua improvvisa comparsa. Anche Vinpeel ne rimane sconvolto, o più ched altro “innamorato”. “<Il mare che prende e riporta indietro>” come diceva il matto del villaggio.

Il racconto principale si alterna con delle storielle che presto o tardi avranno una parte nella storia.

I personaggi più importanti sono Vinpeel (il protagonista sempre curioso e attivo), Doan( il suo aamico immaginario, che nessuno riesce a vedere se non Vinpeel, Mune ed il matto del villagio; alla costante ricerca del suo attimo mancante tra le nuvole), poi c’è Mune ( che fin dal suo arrivo sconvolge Vinpeel e che poi lo aiuterà a realizzare la sua impresa) e Ned Bundy (il padre con cui Vinpeel non riesce a trovare il modo di comunicare, alla ricerca della conchiglia sulla spiaggia che porta il messaggio della sua amata). Sono loro che assieme al matto del villaggio convinceranno tutta Dinterbild a cercare di raggiungere “L’Altrove” per ricostruirsi una vita ed ottenere una seconda chanche. 

Devo dire che è bello. Il libro è proprio carino, si vede che lo scrittore sa scrivere e anche piuttosto bene. Ci sono alcune tecniche che magari non padroneggia ancora benissimo, ma rimane proprio bravo. Inoltre il libro appassiona, e anche abbastanza. Non è triste o malinconico, ma la storia ti cattura,  e ti trascina fino a quando finalmente il libro si legge da solo.

Baravalle, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Nell’ Ottobre 2018, l’autore Peppe Millanta pubblica il suo primo romanzo “Vinpeel degli Orizzonti” con la casa editrice Neo Edizioni. 

Vinpeel degli orizzonti è un romanzo d’immaginazione. Il lettore si immerge in un paesino, Dinterbild, che sembra sospeso nel tempo. Gli abitanti si conoscono l’un l’altro e sono immersi nella loro quotidianità. L’unico a vedere fuori dagli schemi è Vinpeel. È l’unico ragazzino della comunità ed intraprende un viaggio con le poche altre persone ancora capaci di sognare, per cercare quel che c’è al di là di quel mondo sospeso.

Vinpeel, l’unico ragazzino rimasto nella cittadina di Dinterbild, passa i suoi pomeriggi sulla collina con il suo amico immaginario Doan a dare una forma alle nuvole. Si convincono che al di là del cielo ci sia un nuovo mondo: l’Altrove. Iniziano quindi, in modo segreto, a fare degli esperimenti per raggiungerlo. Non possono però rivelare le loro intenzioni neppure al padre di Vinpeel perchè non sono in buoni rapporti, e se lo avesse rivelato ai concittadini sarebbe stato ritenuto pazzo.

Un giorno “piove” dal cielo Mune, una ragazzina incapace di riconoscere le emozioni. Vinpeel inizia ad aiutarla e in cambio le chiede un aiuto per il suo progetto. Grazie ad un’osservazione fatta mentre il ragazzo è al lavoro nella “Locanba Biton” inizia la loro avventura. 

Decidono così di creare un enorme mongolfiera per raggiungere l’Altrove nella sera della festa patronale della Merla. In quella serata grazie al falò acceso in piazza avrebbero potuto far alzare in volo la mongolfiera. Nonostante lo scetticismo dei presenti Vinpeel e i suoi amici riescono ad ottenere l’aiuto della comunità, anche perché il padre di Vinpeel li aveva convinti facendo tornare in loro la speranze di un nuovo mondo all’infuori di Dinterbild. Tutti gli abitanti, esclusi il padre di Vinpeel e il signor Biton, riescono così a prendere il volo verso l’Altrove.

I temi affrontati dall’autore nel libro sono in primo luogo la speranza, quella che ti permette di far avverare i sogni, come quella che ha Vinpeel di raggiungere un nuovo mondo, in cui tutti riescono a usare l’immaginazione e a provare emozioni. È particolarmente significativo come simbolo d’altruismo l’episodio in cui Vinpeel aiuta Mune con le sue emozioni. Non meno importante è l’idea, espressa nel finale, di cooperazione e aiuto reciproco tra tutti i membri della comunità, che non vedono più Vinpeel come un “pazzo” ma cercano di aiutarlo a raggiungere il suo sogno. 

Lo stile adottato dall’autore è descrittivo e tendente al poetico. Utilizza molte onomatopee per rendere meglio l’idea dell’ambiente in cui si svolgono i fatti. 

La narrazione veloce e il lessico piuttosto semplice rendono il libro molto scorrevole alla lettura. 

L’apprezzamento del libro risulta essere molto personale e soggettivo. Nella conclusione manca una sorta di epilogo che tiri le somme della storia narrata e che spieghi come si sono conclusi i fatti.

Bernardi, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Libro nato dal polso di Peppe Millanta, in collaborazione con la casa editrice Neo Edizioni. Peppe Millanta non è il vero nome dell’autore, ma uno pseudonimo nato per mascherare le attività eversive durante la doppia vita ai tempi dell’Università a Roma. Molte sono le cose che durante la sua vita ha fatto e vorrebbe fare, ma una in particolare emerge dalla lettura del libro: la sua voglia di viaggiare.

E proprio questa voglia di viaggiare pervade nella narrazione, la quale, nonostante sia circoscritta ad un’area geografica immaginaria ben precisa e ristretta, è molto dinamica. Infatti il protagonista della storia è in continuo movimento da una parte all’altra della città in cui vive, o per meglio dire è costretto a vivere; e proprio questo continuo movimento fa sì che la narrazione non annoi il lettore, ma lo spinga a seguire con interesse la vicenda del protagonista. 

Il libro, che conta 251 pagine, si adatta perfettamente a tutti coloro che hanno uno spirito “libero” e che sono desiderosi di scoprire quali segreti il nostro mondo cela. Inoltre, con un costo di € 15,00 esso è alla portata di tutti.

Vinpeel è un bambino come tanti altri, diverso se non per il fatto che lavora presso la taverna della sua città, Dinterbild; una città nella quale i suoi abitanti hanno deciso di dimenticare il loro passato e di concentrarsi esclusivamente sul presente. Qui vive con il padre, un tipo taciturno che ogni sera si reca sulla spiaggia, dona una bottiglia contenente una lettera al mare e, prima di rincasare, si mette alla ricerca di una conchiglia; ma non una conchiglia qualsiasi: quella che racconta la sua storia. Parallelamente il figlio, desideroso di creare un legame più forte con il padre, ogni sera affida l’esperienza vissuta durate il giorno ad una diversa conchiglia, in modo che il padre la possa trovare e venire a conoscenza della sua di storia.

Una notte scrutando l’orizzonte, Vinpeel nota delle strane luci in lontananza, simili a quelle della città di Dinterbild, e si convince che al dì là della realtà in cui vive ci sia qualcos’altro. Matura così in lui la volontà di scappare da quel luogo esitante e di raggiungere l’Altrove. 

In questa sua impresa non è da solo: infatti con lui ci sono il suo migliore amico, Doan, il pazzo della città, Krisheb, e la sua “ragazza”, Mune. Insieme escogitano un piano di fuga dalla città, che consiste nel volare via da essa tramite una mongolfiera; tutto viene organizzato nei minimi dettagli, ma proprio quando il piano sembra fallire, e tutti gli abitanti vedono Vinpeel come un pazzo, ecco che un piccolo miracolo ha origine: la storia del bambino è giunta all’orecchio e al cuore del padre, il quale decide di appoggiare il figlio nel suo progetto,  ma non solo: infatti, grazie alle sere passate sulla spiaggia, è riuscito a trovare la storia di ciascun abitante della città e a riconsegnarla al legittimo proprietario. Così facendo nell’animo di ciascun abitante matura la volontà di rivivere la felicità e la vita un tempo vissuta. 

Tutti fuggono dalla città tranne due persone: il gestore della locanda,il signor Biton, che da tempo ha accettato il suo passato, e il padre di Vinpeel che, vedendo per l’ultima volta il figlio, dedica un’ultima lettera al mare, nella quale tre sono le parole riportate: Vinpeel degli orizzonti.

L’atmosfera nella quale si svolge la narrazione è tranquilla e pacifica, anche per le dimensioni del luogo in cui essa si svolge; ma al tempo stesso è abbastanza dinamica a causa dei continui cambi di ambientazione. Molto forte è anche il clima religioso che emerge dalla prima parte del racconto.

I protagonisti della narrazione sono dei bambini, che nonostante la loro età si comportano come dei veri e propri adulti . Inoltre, il linguaggio utilizzato dagli stessi protagonisti è molto colloquiale, e per questo motivo molto semplice da seguire e comprendere. Prevalente è l’utilizzo di dialoghi da parte dell’autore, e ciò è un altro elemento che rende più fluida e meno pesante la narrazione.

Le tematiche affrontate sono l’avventura, cioè la ricerca di ciò che si trova oltre Dinterbild; l’amore, che si instaura tra Mune, una bambina bellissima, e Vinpeel; l’amicizia, che nonostante i suoi momenti di debolezza, rimane un punto saldo che lega Vinpeel, Mune e Doan.  

Il  libro è abbastanza coinvolgente, grazie anche alla facilità del linguaggio e alla fluidità della narrazione; i personaggi sono ben delineati e caratterizzati e al tempo stesso anche la descrizione del luogo essi si trovano a vivere, e dal quale vogliono fuggire, è ben concepita.  

Il libro è molto consigliato a coloro che desiderano scoprire il mondo e viaggiare, poiché viene trasmesso il messaggio che non vi è alcun ostacolo che non possa essere superato, se veramente si vogliono raggiungere gli prefissati. 

L’unica cosa che si potrebbe criticare del libro è il fatto che, verso la conclusione, sono state inserite delle parti narrative che potevano essere meglio integrate con il resto della narrazione o in parte omesse, in quanto riferimenti al passato che interrompono il corso della narrazione presente.

Bellocchia, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Un cartello sbiadito con su scritto "Benvenuti a Dinterbild". Un pugno di case gettate alla rinfusa intorno a una locanda. Una comunità che pare sospesa nel tempo. Una strada da cui non arriva più nessuno, e nessuno ricorda più dove porti. È con questa descrizione di un luogo quasi magico che comincia la storia di Vinpeel, un ragazzo comune che ama scoprire cose nuove. Lui è amico con tutti al villaggio ma soprattutto con Doan, un ragazzo che viene escluso e dimenticato da tutti per una ragione ignota. Un giorno i due ragazzi, mentre osservano il mare, al calar del sole, notano che l’orizzonte è illuminato. Un’illuminazione già vista, simile a quella di Dinterbild la sera. È così i due si convincono che oltre al mare vi sono altri luoghi da esplorare e che il mondo non finisce solo a Dinterbild. Numerose sono le idee che gli vengono in mente per attraversare quella lunga distesa d’acqua salata e raggiungere la luce che ogni sera osservano attentamente, ma tutte risultano fallimentari. Durante una di quelle serate conoscono Krisheb, il matto del villaggio. Lui è l’unico, oltre a Vinpeel, che riesce a vedere Doan e per questo i tre diventano amici. Ma una notte molte cose cambiano. Una luce attraversa il cielo e cade nella foresta. Tutti si dirigono nel luogo. Per terra trovano una ragazza dai capelli dorati. Ciò farà insospettire Vinpeel, il quale cercherà di addentrarsi profondamente nella storia per conoscere la verità.

Il libro è scritto da Peppe Millanta, musicista di strada, diplomato in Drammaturgia e Sceneggiatura all’Accademia Nazionale Silvio d’Amico. Vincitore di numerosi premi di narrativa e di teatro, nel 2013 fonda la “Peppe Millanta & Balkan Bistrò” band di world music con cui si esibisce in numerosi festival in tutta Italia. Nel 2017 fonda a Pescara la “Scuola Macondo – l’Officina delle Storie” dedicata alle arti narrative. Nella sua vita ha avuto molti programmi, molti dei quali, però, non ha nemmeno cominciato. “Vinpeel degli orizzonti” è il suo primo romanzo. Un libro adatto ad un pubblico molto vasto: dal bambino che ama sognare e guardare lontano, agli adulti che hanno smesso di sognare e di guardare “l’altrove”, alle volte anche impossibile che però può portare a un sorriso. 

La narrazione è in terza persona. È molto semplice e scorrevole. Non vi è l’utilizzo di un linguaggio complesso. Alcune volte vengono utilizzate parole inventate dall’autore per rendere più simpatica la lettura ma senza farla precipitare nel banale.

I personaggi sono numerosi: Vinpeel è il protagonista della storia. Un ragazzino sveglio e con la voglia di scoprire cose nuove. È l’unico al villaggio che è amico con Doan ed è l’unico anche che riesce a vederlo (tutti fanno finta che sia invisibile per evitarlo). Il secondo personaggio che si incontra è appunto Doan, un ragazzo simile a Vinpeel, il quale vive in solitudine ma senza farsi affliggere dall’esclusione creata dagli altri. Poi vi è il padre del protagonista, Ned Bundy. Il rapporto tra padre e figlio è molto particolare.: tutte le sere Ned va sulla spiaggia, osserva l’orizzonte e ascolta il rumore del mare nelle conchiglie, sperando di riuscire a riascoltare la storia di una notte che non sarebbe dovuta finire mai. Vinpeel lo raggiunge sempre, ma prima di avvicinarsi, raccoglie una conchiglia e racconta al suo interno tutte le sue avventure che ha giorno per giorno, sperando che il padre raccolga quelle conchiglie e ascolti le parole di suo figlio che non ha mai ascoltato.

Questo rapporto fa molto pensare: sono molte le situazioni famigliari dove il dialogo tra genitori e figli è molto scarso e questo rapporto aiuta a pensare che la vita è breve e che ogni attimo passato con i propri figli, ogni storia raccontata e ogni consiglio dato, potranno essergli d’aiuto nella sua vita futura. 

Il libro è molto bello. I capitoli sono brevi e rendono la lettura poco pesante. In soli quattro mesi dalla data di uscita il libro ha ottenuto moltissimi premi, come il premio “Alda Merini”, il premio “Quercia in favola” (per i diritti dell’infanzia), del premio “La Pania” e molti altri. Risultati straordinari per essere il primo romanzo per un musicista.

Borgognone, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


All’inizio ero un po’ dubbiosa perché mi sembrava lontano dal mio genere allo stesso tempo la trama mi incuriosiva parecchio perché non riuscivo a comprenderla fino in fondo. 

Lo scrittore Peppe Millanta ha deciso di ambientare questo suo primo romanzo in un non-luogo, in un posto immaginario dove gli abitanti non hanno emozioni, non si ricordano del loro passato e il loro destino sembra fondersi con il presente. I personaggi principali sono Vinpeel, nonché protagonista del libro, cresciuto a Dinterbild: una città in cui non ci si può arrivare, succede semplicemente e di conseguenza nessuno sa come andarsene. Al centro di questo piccolo paese c’è la locanda, gestita dal signor Biton (anche se questo non è il suo vero nome, ma ciò lo capirete durante la lettura) in cui Vinpeel lavora, ha una moglie con la quale parla sempre ma nessuno la ha mai vista e un maiale di nome Dorothy.  Il protagonista passa le sue giornate in compagnia di Doan, suo compagno (immaginario) di avventure a guardare le nuvole per poi dare loro un nome e una forma.  Alla sera si rifugia a casa dove suo padre Ned Bundy, uomo indaffarato, assente e solitario, si reca a riva e raccoglie le conchiglie per poi portarsele all’orecchio ed ascoltare il rumore del mare e scriveva lettere per poi imbottigliarle e lasciarle trasportare dal mare. Vinpeel è l’unico bambino su Dinterbild (fino all’arrivo di Mune) e vive circondato da adulti con le loro incomprensioni,  litigi e sulle loro non- interrogazioni su cosa c’è oltre al mare e con la loro anaffettività. Ma è proprio a Mune che dovrà insegnare a riconoscere le emozioni come la gioia, l’allegria e la paura. 

Il mare è al centro di questo libro con scopo di destare senso di solitudine e impotenza ma Vinpeel sa che oltre quel mare c’è qualcosa anche se tutti lo negano, ma le luci che lui e Doan vedono al di la del mare ne sono una prova. Si immagina un futuro diverso, non in quel paese, quindi insieme a Doan, Mune e a Krisheb (considerato il pazzo del paese speranzoso che il mare gli riporti la sua gamba di legno) lotterà per riuscire a raggiungere il suo obbiettivo.  

Un libro scorrevole,  pieno di metafore su cui ognuno può avere la propria interpretazione. Un libro che interroga se stessi mentre lo si legge con cui si va alla ricerca della felicità e si ha di nuovo la spensieratezza che si aveva quando si era bambini. I personaggi sono particolari, ognuno con un significato e in cui tutti possiamo immedesimarci un po’ in ognuno. Troviamo il mischiarsi della fantasia con la quotidianità. E anche se all’inizio non ero convinta, questo libro mi è arrivato come uno dei messaggi in bottiglia che il padre di Vinpeel lasciava ogni sera in mare.

Francesca Roggero, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


La prima cosa che mi ha colpito di questo libro è stata sicuramente la sua copertina: mi ha fatto pensare che si trattasse di un libro contenente una storia ricca di sogni, un viaggio oltre la realtà terrena verso posti in cui non sono presenti i problemi e le preoccupazioni della vita. E una volta letto, posso dire di non essermi sbagliata di molto. 

Il libro parla della storia di Vinpeel, un ragazzino che vive nel piccolo villaggio di Dinterbild, un villaggio immaginario nel quale non si può sognare e dove, senza accorgersene, si scivola quando qualcosa inceppa le nostre vite, quando si perde l’occasione per essere felici e si vuole dimenticare di aver perso la felicità, anziché soffrire. Vinpeel lavora alla “Locanba Biton”, serve zuppe a domicilio e confessa i suoi peccati a Padre Earl anche tre volte al giorno, per paura dell’arrivo dei Cavalieri dell’Apocalisse. Ha per amico Doan, probabilmente un amico immaginario dal momento che alcuni lo vedono e altri no. Doan e Vinpeel passano i pomeriggi a trovare un modo per andare via da Dinterbild, per raggiungere il cosiddetto “Altrove”, a cui però gli abitanti del villaggio non credono, e soprattutto trascorrono molto tempo a cercare le nuvole, anzi, una nuvola in particolare che alla fine riusciranno a trovare e nella quale Doan scomparirà per sempre. La vita di Vinpeel e dell’intero villaggio viene scossa dall’arrivo di Mune, una bambina che arriva all’improvviso non si sa da dove, come piovuta dal cielo. Lei non parla, non sorride e resta chiusa nella sua stanza senza contatti con nessuno fino a quando Vinpeel riesce a farla parlare e capisce che la ragazza non è in grado di controllare e riconoscere le emozioni e allora promette di insegnarle il loro significato. Per riuscirci scrive per lei delle definizioni, come in un vocabolario. 

Gioia
è quella cosa che non c’è tempo di spiegare,
perché non ne va sprecato un solo istante.

Presto a Vinpeel, Doan e Mune si unisce anche Krisheb, personaggio che tutta Dinterbild definisce matto e pericoloso e da cui gli abitanti invitano i ragazzi a stare alla larga. Krisheb ha perso la prima gamba, quella vera, in un tentativo di fuggire da Dinterbild con una macchina di sua invenzione, mentre la seconda gamba, quella di legno, gli è stata portata via dal mare e per questo ogni sera si reca in spiaggia dove aspetta che il mare gliela restituisca. Insieme i quattro ragazzi decidono di andare alla ricerca dell’Altrove, lontano da Dinterbild.

Uno dei personaggi che mi ha colpita di più per la sua particolarità è sicuramente il padre di Vinpeel, Ned Bundy. È un uomo solitario e un genitore assente. È sempre impegnato a scrivere lettere misteriose che ogni sera affida al mare dentro bottiglie di vetro e ad ascoltare le storie racchiuse nelle conchiglie che il mare trasporta a riva. Egli non si accorge della distanza enorme che c’è tra lui e il figlio, Vinpeel, che soffre per la mancanza di quel rapporto, tanto che ogni sera il ragazzino, dopo che il padre ha lasciato la spiaggia, ci resta ancora un po’ e racconta alle conchiglie tutto ciò che vorrebbe raccontare al padre, consapevole che un giorno le sue parole arriveranno a lui.

Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è la struttura del romanzo, diviso in cinque parti, ognuna delle quali è anticipata da storielle che raccontano le straordinarie avventure della gamba di legno di Krisheb in giro per il mondo.

In generale, questo libro mi è piaciuto molto perché mi ha fatto viaggiare con l’immaginazione e staccare dal presente anche solo per un attimo. Non è semplicissimo da capire e io tutt’ora non penso di averne capito a fondo il significato, ma è comunque un libro che fa riflettere sui veri valori della vita e su ciò che realmente conta.

Giulia Sobrà, classe 4^D AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Nel libro si narra la storia di Vinpeel e del suo amico immaginario Doan, i quali si ritrovano in una città che si rivela immaginaria. Qui si finisce se si è persa la strada per un qualche motivo, una cosa che nella vita può capitare a chiunque di noi. Vinpeel passa le sue giornate ad ammirare l’immensità del mare e del cielo guardando e catalogando insieme a Dolan tutte le nuvole che passano. In questa città si trova anche suo padre, un uomo molto assente e indaffarato e, a causa di questo, Vinpeel cerca di sostituire la sua presenza in molti modi. Mentre guarda l’immensità del mare ne rimane quasi soffocato e non vorrebbe altro che fuggire da quella città e ad un certo punto egli finalmente si rende conto del perché lui e tutte le persone che conosce si trovino lì. L’amarezza però non lo ferma e lui e i suoi amici iniziano a progettare un piano per fuggire. 

Questo racconto potrebbe sembrare una favola però in realtà riesce a mostrare come la ricerca della felicità sia un’azione continua e propositiva e quanto sia anche fondamentale la speranza per chiunque voglia essere felice. Credo che la lettura di questo romanzo possa risultare gradita per chiunque, anche per chi non ama il genere, e la consiglio vivamente.

Eni Brahimi, classe 4^D AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano