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The cage
The cage

The cage è un romanzo noir.

Ray si risveglia in una cella, non si ricorda nulla. Né come ci è arrivato né il perché. Ha al polso un braccialetto simile ad un display spento. Non ha idea di dove si trovi, i ricordi riaffiorano solo in seguito, ma non è l’unico a trovarsi in quella prigione. Con lui ci sono altri sei prigionieri. Le cose si fanno interessanti quando sul bracciale  di tutti i sei compagni compaiono delle istruzioni e un timer. Hanno solo poche ore per salvarsi altrimenti moriranno.

La storia è un continuo susseguirsi di litigi e tensioni, ma l’unico modo che hanno di salvarsi è fidarsi delle istruzioni che compaiono sull’orologio, trovando così il modo di fare squadra. Affrontano gli ostacoli più impensabili e poco alla volta arriveranno a scoprire il  motivo di tutto quel mistero.

Il libro presenta tutte le caratteristiche per un’avventura coinvolgente, ma a volte i dialoghi diventano piatti fino a confondere le battute dei personaggi. Il romanzo ora è avvincente ora è noioso, per non parlare delle descrizioni che sono, per la maggior parte delle volte, complesse, ma poco efficaci, tanto che per farsi un’immagine mentale della situazione è necessario rileggere lo stesso paragrafo più volte.

Anna Baj, classe 4^D AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Lorenzo Ostuni (Torino, 1995) comunemente conosciuto come Favij, è uno YouTuber molto popolare in Italia. Possiede ben 5 milioni di iscritti sul suo canale YouTube e circa 3 miliardi di visualizzazioni totali grazie ai suoi video. Nato come gamer, è diventato l’icona del mondo dei videogiochi.

Nel 2015 esce il suo primo libro “Sotto le cuffie”, che vende oltre 100 mila copie, e arrivano le prime collaborazioni con grandi società.

The Cage è il suo primo romanzo, nato da un’idea a cui lavorava da tempo. È stato scritto con Jacopo Olivieri, autore di fantascienza.

Ray si sveglia in una cella. E' solo. Non si ricorda nulla. Né come ci è arrivato, né perché. Indossa una divisa che non conosce, gialla come le tute contro le radiazioni.

Al polso possiede un braccialetto nero che successivamente gli indicherà il tempo che gli rimane per uscire da quel posto strano e poco rassicurante. Fortunatamente non è solo, con lui ci sono altri sei prigionieri. Ognuno ha ricevuto delle strane istruzioni da seguire, insieme a un curioso oggetto recapitato sotto la porta della cella. Hanno solo poche ore per salvarsi. Cercano disperatamente informazioni e una via di fuga: litigano, si accusano vicendevolmente, ma alla fine dovranno fare squadra perché c'è solo un modo per provare a uscire di lì: fidarsi delle istruzioni.

Con quest’opera lo scrittore ha creato un romanzo d’avventura poco coinvolgente che fa fatica a incollare il lettore alle pagine sia per lo stile adottato sia per la storia in sé, forse in alcuni momenti troppo scontata.

Lo stile utilizzato tenta di avvicinarsi al gergo giovanile con qualche volgarità, alcune volte anche inopportuna per la situazione. 

Le descrizioni dei personaggi sono approssimative ed essi appaiono senza personalità, tanto che si fa spesso fatica a capire di chi si stia parlando.

La risoluzione della trama è scontata e facilmente intuibile già dall’inizio del libro.

Il tempo utilizzato non è omogeneo, a volte scorre rapidissimo, a volte procede a passo di lumaca senza nessun motivo.

Non sento la necessità di consigliare questo libro a nessuno per via della storia poco avvincente e coinvolgente e spero in un non sequel della storia. Sarà il genere non rispondente  ai miei gusti o sarà  per lo YouTuber che si improvvisa scrittore, ma The Cage non mi è affatto piaciuto.

Giovanni Rosso, classe 4^D AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Il libro in questione è il romanzo d’ esordio di Lorenzo Ostuni, nome d’arte Favij, il giovane youtuber più seguito e amato in Italia. Mi è piaciuto l’approccio adottato da Lorenzo: infatti ha dichiarato di avere usato il suo vero nome e non il nickname per dare un’impressione di professionalità e serietà in questo suo  progetto. L’ altro lato molto apprezzabile è stato il gesto Di Lorenzo che ha dichiarato apertamente di aver lavorato a questo libro in collaborazione con uno scrittore professionista specializzato nel genere fantascientifico. Dalla struttura del romanzo si capisce come questo scrittore abbia aiutato molto Lorenzo nella stesura del testo. 

Assieme si è provato a creare un testo coeso e godibile ma anche “cool” tra i giovani improntando questo libro su un piano di palpabile paura ed agitazione trasmessa al lettore con riflessioni personali, descrizioni e largo uso di dialoghi in prima persona improntati sul linguaggio giovanile dei personaggi proposti.

Il libro (uscito nel 2018) parla di Ray che, svegliatosi solo in una cella, non si ricorda di come possa essere arrivato fin lì e per qualel motivo. Indossa una divisa che non conosce, gialla come la luce che illumina la piccola stanza in cui è rinchiuso. Porta al polso destro un bracciale senza fibbia simile ad un display di cellulare spento. Non si ricorda neppure dove si trova. I ricordi riaffioreranno più in là, poco per volta. Presto scopre di non essere solo in questa misteriosa e cupa prigione. Con lui ci sono altri sei prigionieri, circa della sua età. Ciascuno riceve delle particolari istruzioni da seguire, insieme ad un curioso oggetto recapitato sotto la porta della cella. Per salvarsi hanno solo 60 ore di tempo. Si conoscono pian piano. Sono diffidenti gli uni degli altri, (come dice il titolo “uno di loro mente”) parlano, si interrogano sul perché di quelle strane istruzioni che vengono loro recapitate cercando disperatamente soluzioni per la fuga: litigano anche per cose di poco conto (ma si sa, la situazione potrebbe degenerare da un momento all’altro), si accusano vicendevolmente ma alla fine dovranno fare squadra. C'è un solo modo per provare a uscire da quel posto: fidarsi dei compagni e delle istruzioni imposte... anche se uno di loro forse mente. Come in un tragico videogioco di suspance, risolvendo gli enigmi e conquistando le prove, il gruppo riuscirà nell’ intento di scoprire i fatti realmente accaduti, chi sono i loro carcerieri e cosa li attenderà fuori. 

Il libro mi è abbastanza piaciuto anche se ho riscontrato tratti tipici di altri libri come Hunger Games. Sotto alcuni aspetti è un po’ scontato e prevedibile. Penso sia stato scritto pensando al tipico spettatore medio di FaviJ ovvero un ragazzo di età compresa tra i 12 e i 15 anni a cui solitamente questa tipologia di libri intriga molto per la trama video ludica.

Matteo Riggio, classe 4^D AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


The cage è stato scritto da Lorenzo Ostuni, in collaborazione con la casa editrice Mondadori. Lorenzo. In nome d’arte FaviJ, intrattiene molti ragazzi su internet, attraverso dei videogiochi. E’ proprio questa sua passione, ormai diventata lavoro, che si trova nel libro, dato che l’idea nasce proprio da un videogioco.

Proprio come nel gioco a cui lui si ispira, l’atmosfera del libro è di alta tensione; in aggiunta, il ritm è sempre incalzante e mai noioso, tenendo il lettore sempre incollato al libro e, alla fine, la voglia di leggere il capitolo successivo che probabilmente uscirà in seguito.

Ray si sveglia dentro una cella. Non conosce il motivo per cui si trova li dentro e neanche perché, non si ricorda nulla della sua vita, compreso come ha fatto a finire dentro quella cella. In seguito però, scoprirà di non essere il solo in quella situazione. Insieme a lui ci sono altri sei ragazzi intrappolati, che come lui non ricordano nulla.

Una volta insieme, i ragazzi cercano di trovare un modo per scappare da quel posto, seguendo i pochi indizi a loro forniti. L’unico modo per fuggire infatti era fare gioco di squadra, dato che a ognuno era stato un oggetto da dover usare nel percorso di fuga e diverse istruzioni da seguire, ma tutti sanno anche che uno di loro 7 mente.

Dopo numerose prove di abilità che i ragazzi hanno dovuto superare, riescono a uscire e scoprire la verità: erano stati riportati in vita, e posti in una petroliera affondata per verificare l’efficacia di questo esperimento.

Come detto precedentemente, siccome la trama del libro e simile a quella di un videogioco serviva, ovvero dove si deve cercare di salvare i protagonisti, il libro è pieno di colpi di scena e suspence, ma mai noiosa: si cambia spesso il paesaggio in cui è ambientato e i personaggi non sono uguali fra loro. La fludità del libro è data anche dal fatto che i personaggi sono adolescenti, proprio come il target a cui è indirizzato il romanzo; anche i temi affrontati sono i più vari: avventura, paura, amore sono tutti temi o emozioni comuni fra i ragazzi .

Il libro nel suo totale mi è piaciuto molto, come al 90% circa degli altri ragazzi. Perciò mi sento di consigliarlo a chi piace questo genere, ma anche solo a chi è appassionato di videogiochi.

Silvio Fornasero, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


La storia è come un assurdo videogioco: prove da superare e enigmi da risolvere. “Tra poco la porta si aprirà. Riceverai altre istruzioni in seguito. Ci sono altri. Uno mente. Dovete andarvene da qui o morirete. Avete 60 ore”. Con queste istruzioni comincia la difficile avventura di Ray e di altri sei ragazzi rinchiusi in una cella, senza sapere come sono finiti li dentro. Sette ragazzi completamente diversi ma con due cose che li accomunano: uno strano otto rovesciato disegnato sul loro collo e uno strano sogno, fatto tutte le notti, con un finale terribile.

I sette ragazzi dovranno affrontare numerose prove, fidarsi l’uno dell’altro sapendo che qualcuno mente e collaborare per non essere uccisi dai loro carcerieri. 

Il libro è scritto dal famoso youtuber italiano Lorenzo Ostuni, un ragazzo di 23 anni con la passione dei videogiochi. Grazie a ciò, l’autore riesce a debuttare nel mondo del web, guadagnando la bellezza di 5 milioni di followers. Da questa sua passione non poteva scaturire altro che un libro basato sul videogioco “Escape room”, un gioco di logica nel quale i concorrenti, una volta rinchiusi in una stanza allestita a tema, devono cercare una via d’uscita, utilizzando ogni elemento della struttura, risolvendo codici, enigmi, rompicapo e indovinelli fino a raggiungere la vittoria, ossia la salvezza. La narrazione è in terza persona, la focalizzazione è interna e le parti narrative sono abbastanza equilibrate rispetto alle parti descrittive. Quest’ultime sono molto complesse. Le ambientazioni sono descritte nei minimi particolari con termini specifici, da rendere difficile l’immaginazione del luogo in cui i personaggi sono inseriti. Lo stile è molto semplice, scorrevole, facile da seguire. 

Il protagonista della storia è Ray, un ragazzo gracile, alto e molto insicuro. È proprio la sua insicurezza che lo aiuta ad andare avanti che, cercando di superarla, incoraggia i compagni a non arrendersi mai e a proseguire sempre dritto senza lasciare nessuno indietro. Il secondo personaggio che viene presentato è Driss, un ragazzo agile, forte ma molto impulsivo. È il primo compagno che Ray incontra e con il quale stringe una grande amicizia. Incontrano poi Phil, Helena e Malik. Phil è alto, robusto, pelato e molto arrogante nei confronti dei compagni, che pur di salvarsi li abbandonerebbe alla morte. Helena è molto intelligente, sa osservare ogni minimo dettaglio per trovare indizi. Malik invece è un ragazzo magro, debole ma sempre con la battuta pronta, anche nei momenti più difficili e riesce a tenere alto il morale del gruppo in ogni circostanza, anche quando le sue condizioni fisiche non sono le migliori. Vi sono altre due ragazze rinchiuse: una è giapponese e non si sa nulla sul suo nome. Ella è stata uccisa dai carcerieri con una scossa elettrica per aver cercato di scappare prima del tempo. Dell’altra, invece,  si conosce solo l’iniziale, “C”. Lady C, chiamata così dai suoi compagni, è circondata da un fitto mistero, pieno di dubbi e incertezze che col proseguire della storia otterremo, pezzo dopo pezzo, l’intero puzzle.

La trama di per sé è molto bella, ma è stata non è stata sviluppata, a parer mio, in modo efficace. Gli enigmi che si presentano ai ragazzi vengono risolti nel giro di poche righe, rovinando così la suspence e l’ansia che dovrebbe crearsi nel lettore. Alcuni avvenimenti vengono interrotti e non ripresi, creando così dubbi e incomprensioni. Vi sono troppe ripetizioni, come lo stressante utilizzo di esplosioni, che non creano più l’ansia dei thriller ma solamente noia. La storia migliora verso la fine, negli ultimi capitoli, dove vi è uno stravolgimento completo della vicenda. Viene finalmente risolto il mistero per cui si trovano in quel posto e spiegato il motivo del sogno che continuano a fare ogni notte.

Tralasciando questi piccolo aspetti negativi, il libro è molto carino. L’autore è riuscito a ricreare la storia di un videogioco che può durare molte ore, in un libro da meno di 200 pagine, riuscendo ad incastrare nel modo giusto tutti gli avvenimenti per non far sembrare banale la storia. Il libro ha avuto un grandissimo successo nell’arco di pochi mesi e sicuramente continuerà ad averne.

Borgognone, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


L’autore, Lorenzo Ostuni, conosciuto anche come Favi J, deve la sua fama ai videogiochi, con i quali ha intrattenuto negli anni un pubblico di giovani. È la prima volta che sento parlare di lui come scrittore, sapevo che in precedenza aveva partecipato come attore in un film, ma non avrei mai pensato di trovarlo in un ambiente così lontano dal suo genere. Eppure non sembra essere un pesce fuor d’acqua come scrittore, anzi il libro è scorrevole, leggero …

La trama parla di Ray, un ragazzo che si risveglia in una cella da solo e che non  ricorda più niente di chi fosse in precedenza. Solo il suo nome e il ricordo di sua madre che le compare in sogno sembrano essere i residui della sua vita precedente. Ad un certo punto viene liberato con altri cinque ragazzi. Scoprono di essere in una struttura abbandonata, e senza via d’uscita. L’unica speranza è quella di collaborare per risolvere degli enigmi e prove impossibili. Fin dal principio si capisce che i loro sorveglianti non scherzano un esempio è  il corpo di una ragazza morta  in seguito al suo tentativo di fuga. Le sfide che affronteranno saranno per loro motivo di litigi e discussioni che renderà sempre più difficile la collaborazione e la sopravvivenza. Inoltre il tempo è loro nemico, un contatore che partiva da 60 ore continua a correre e allo scadere moriranno tutti. Inoltre nelle istruzioni che ricevono fin dall’inizio, a Ray viene detto che qualcuno mente, e questo lo porterà a fidarsi di pochi e poco. E la sfida non finirà nemmeno dopo quelle 60 ore…

La descrizione dei vari scenari e dei luoghi dove si svolgono le prove è abbastanza ben dettagliata, non alla Peter Jackson o come Agatha Christie, ma soddisfa. Come già detto, il libro è veramente scorrevole, e quindi non ci dovremo spremere le meningi per cercare il senso di frasi troppo elaborate. Purtroppo non ho sentito tanta suspense e le scene “d’azione” non mi catturavano molto. E nemmeno i colpi di scena come quello che riguarda il “uno di noi mente” che fin da subito si capiva dove sarebbe andato a parare … però alla fine del libro io ci sono rimasto male comunque quando è morta la ragazza. Credevo di essere arrivato ad un  “vissero tutti felici e contenti” quando poi … no. Il finale lascia presumere che potrebbe esserci un possibile proseguo, e non sarei dispiaciuto leggerlo.

Uno dei temi di cui si parla è il bullismo, di chi quando è spaventato non trova difesa che non sia la spavalderia e l’arroganza; che cerca d’intimorire il prossimo per prevalere sugli altri e non crollare, fino a quando inevitabilmente poi crolla. In questo libro il bullo è Phil, che è armato di due sbarre di ferro (cliché), e che continua a metterle in mostra ad ogni passo, mentre il nostro protagonista nasconde il suo coltello fino a che non si ritrova costretto a servirsene anche se solo come deterrente, e viene per questo visto come bugiardo da parte dei suoi amici.

Il libro mi è piaciuto. Se si cerca un libro di un certo spessore, allora forse non fa per voi, ma se si cerca qualcosa di tranquillo ed intrigante, avete trovato il libro giusto. Vi sorprenderà vedere come Favi J abbia saputo “evolversi” e impegnarsi per trovare alternative alla sua carriera.

Baravalle, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Libro firmato Lorenzo Ostuni, in collaborazione con la casa editrice Mondadori, ventitreenne torinese molto famoso sul web con il nome di Favij. Egli intrattiene milioni di ragazzi attraverso i videogame e la sua grande simpatia. Ed è questa sua passione che emerge nel libro, dove la vicenda presentata rimanda immediatamente alla storia di un videogame.

E proprio come nei videogame di questo genere, l’atmosfera creata dall’autore è carica di tensione e  di colpi di scena,  che fanno sì che sia il lettore stesso a provare le medesime emozioni provate dai protagonisti nelle varie circostanze in cui essi si trovano. In più, il ritmo incalzante della narrazione rende particolarmente coinvolgente la vicenda e fa sì che nel momento in cui si termina la lettura rimanga un velo di curiosità riguardante il proseguo della storia nel lettore.

Il libro, che conta solamente 187 pagine, si adatta perfettamente ai giovani, in quanto libro molto compatto, snello e coinvolgente, ma anche agli adulti che sono appassionati al genere dell’azione oppure ai videogiochi. Inoltre, con un costo di € 16,90, esso è alla portata di tutti.

Ray si sveglia in una cella. Non sa per quale motivo si trovi lì e come mai non abbia alcun ricordo della sua vita. Non sa nemmeno come ha fatto ad arrivarci in quel luogo e tanto meno dove si trova, ma scoprirà non essere il solo in quella situazione. Ci sono , infatti, altri sei prigionieri, ragazzi come lui che come lui non hanno alcun ricordo. Ma poco a poco i loro ricordi inizieranno a tornare.

Riuniti i ragazzi cercano una via fuga dal posto in cui sono stati segregati, seguendo particolari indicazioni; ma per poter fuggire devono fare gioco di squadra. Il problema è che a ognuno sono state date, in privato, differenti istruzioni e differenti oggetti da poter usare durante la loro disperata fuga;  ma una cosa comune a tutti è chiara : uno di loro mente …

Come in un videogioco in cui si rischia la vita, superando ogni prova a loro propostagli, i ragazzi riescono a scoprire tutta la verità: sono stati riportati in vita, rinchiusi in una petroliera fatta colare a picco ed usati come cavie per testare l’efficacia o meno del progetto a cui sono stati sottoposti.

Siccome in questo libro la trama è riconducibile a quella di un videogioco, in cui lo scopo principale è quello di salvare la vita al/i personaggio/i, l’atmosfera in cui la narrazione si svolge è ricca di tensione e di suspense, ma al tempo stesso è dinamica, si hanno frequenti cambi di ambientazione e allo stesso modo il carattere dei personaggi cambia con il trascorrere del tempo e la situazione vissuta. 

I protagonisti della narrazione sono degli adolescenti, il cui modo di essere e di approcciarsi cambia in base alla situazione in cui si trovano e alle persone con le quali si trovano a vivere la suddetta situazione. Inoltre, anche il linguaggio utilizzato dagli stessi protagonisti è molto colloquiale e dunque rispecchia perfettamente quello utilizzato dai ragazzi di oggi, di conseguenza il libro è perfettamente adatto al pubblico a cui è rivolto.

Le tematiche affrontate sono l’avventura, ai limiti del reale, che i protagonisti si trovano a vivere;  l’amore, che, nonostante la situazione critica, riesce ad essere presente ed instaurarsi nel cuore di due dei ragazzi; l’amicizia, che nonostante situazioni di difficoltà, mantiene legate i protagonisti; la speranza di poter uscire vivi da ciò che stanno vivendo, la quale rimane sempre viva e alla quale i ragazzi si “aggrappano” per poter continuare la loro avventura; ed infine, la fiducia, elemento che diviene essenziale per poter collaborare ed uscire dal luogo in cui sono stati segregati.

Il  libro è molto coinvolgente,grazie anche ai continui colpi di scena, con una trama che rispetta l’ordine logico degli avvenimenti; i personaggi sono ben delineati e caratterizzati e al tempo stesso anche la descrizione del luogo in cui i protagonisti si trovano a vivere l’avventura è esaustiva.  

Il libro nel suo complesso ha suscitato un grande successo, basti pensare che al 94% di coloro che lo hanno letto è piaciuto. Dunque è consigliato ai ragazzi, soprattutto a coloro a cui non piace leggere, ma che sono appassionati di videogiochi, in quanto ricrea perfettamente la vicenda di questi ultimi.

Bellocchia, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Questo libro viene presentato come un’escapist room (un gioco in cui i partecipanti verranno messi in una "stanza della fuga" e dovranno trovare al suo interno una soluzione a tutti gli enigmi presenti, che una volta risolti permetteranno alla squadra di avere gli elementi utili ad aprire la porta che li ha tenuti rinchiusi); in questo caso i partecipanti è un gruppo di ragazzi che deve riuscire a uscire dalla stiva di una petroliera, la stanza, in un determinato tempo, prima che la nave affondi. L’unico modo e fidarsi l’un l’altro ed aiutarsi.

Temi affrontati: amicizia, collaborazione, fiducia, intuizione, amore, prepotenza, coraggio, rispetto delle regole…

Messaggio principale dell’opera: l’unione fa la forza. A gusto personale l’inizio è veramente intrigante ma man mano che si procede con la lettura perde un po’…. Dato che è “monotono”.

Chiavassa, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Questo libro presenta la storia sotto forma di un tragico videogioco in cui bisogna superare prove ed enigmi. I giocatori, personaggi della storia, sono sette; ognuno indossa una divisa e un bracciale che segna il conto alla rovescia delle 60 ore che hanno a disposizione per risolvere gli enigmi e uscire dal gioco vivi. Un altro segno che li accomuna è uno strano disegno sul loro collo che solo alla fine rivela la sua utilità. Non si ricordano e non sanno come ci sono arrivati in quel posto ma attraverso i messaggi dei carcerieri sanno che devono seguire le istruzioni per rimanere in vita, anche se uno di loro forse mente. Col passare delle ore, con difficoltà ma alla fine facendo squadra, affrontano molte prove che li portano a scoprire cosa è accaduto e chi sono i loro carcerieri.

Ray è il protagonista, colui che viene presentato subito all’inizio della storia. Cerca sempre di non abbattersi e di non arrendersi di fronte alle difficoltà che gli vengono presentate e insieme ai suoi compagni cerca sempre una soluzione per proseguire.

Driss è il primo compagno che Ray incontra e con cui diventa molto amico.

Phil tra tutti è il più robusto e subito notare la sua arroganza.

Helena è la prima ragazza che si unisce al gruppo.

Malik è molto gracile ma sa essere ironico anche in queste circostanze.

Una ragazza giapponese, rimasta chiusa nella cella morta, per aver cercato di scappare dalla cella prima della sua apertura.

Dana, inizialmente soprannominata Lady D, non può parlare con i suoi compagni, ma alla fine della storia rivelerà il mistero a Ray.

Il libro è stato scritto da Lorenzo Ostuni, conosciuto anche come Favij su YouTube. È il creator più popolare d’Italia con 7 milioni e mezzo di follower e oltre 2 miliardi di visualizzazioni.

The cage è il suo primo romanzo, nato proprio dalla sua passione per i videogiochi. È stato scritto  con Jacopo Olivieri, autore di fantascienza.

Le parti descrittive sono molte e descrivono nei minimi dettagli l’ambiente e le prove che i personaggi devono affrontare.

La narrazione è molto lunga ma lo stile è scorrevole e semplice.

Questo libro non è il genere che solitamente preferisco leggere, ma questa storia intrigante e misteriosa coinvolge molto. Ci sono però alcune parti un po’ noiose, per il fatto che comunque la storia si svolge tutta nello stesso luogo e nello stesso modo, e delle parti non tanto facili da comprendere perché non concluse. La storia coinvolge, poi, il lettore soprattutto verso la fine perché c’è in lui la curiosità di scoprire finalmente il mistero che pervade la storia fin dalla prima pagina del libro.

Di per sé questa storia è molto strana perché lo scrittore è riuscito a scrivere una storia di fantascienza sotto forma di videogioco ed è riuscito a far pervadere per tutta la storia il mistero di ogni personaggio, che anche essi solo grazie alla ragazza misteriosa riusciranno a comprendere tutta la vicenda e a salvarsi.

Rossi, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Un’esplosione di luce, e poi una stanza chiusa come una gabbia dove lampeggia una lampadina gialla di luce fievole. Nessun ricordo, soltanto un sogno che si ripete sempre uguale. Poi una scritta appare“ Tra poco la porta si aprirà. Riceverai delle istruzioni in seguito. Ci sono altri. Uno mente. Dovete andarvene da qui o morirete. Avete 60 ore.”

È cosi che inizia il romanzo del giovane youtuber ventitreenne Lorenzo Ostuni, un romanzo dal ritmo serrato, ricco di suspense dove i sette personaggi tra cui il protagonista Ray si risvegliano in una stanza che appare come una gabbia di metallo. In seguito ricevono delle istruzioni, e seguendo degli indizi devono superare una prova dopo l’altra, aprire porte con una determinata logica, attraversare spazi angusti che terminano su uno strapiombo, sopportare scossoni, percorrere corridoi elettrificati che rischiano di riempirsi d’acqua da un momento all’altro. Devono imparare a collaborare e a convivere, a controllare le emozioni e la stanchezza, rischiando in ogni istante la loro vita, fino ad uscire dall’ enorme massa metallica in cui sono imprigionati.

La storia appare come una sorta di video games dove i personaggi devono superare una serie di livelli fino ad arrivare alla vittoria, ovvero ad uscire.

Mulassano, classe 4^H AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


The Cage, uno di noi mente è stato scritto dal giovane creator più popolare d’Italia, Lorenzo Ostuni.

Il libro non mi ha entusiasmata perché leggendolo sembra di giocare ad un videogioco, in secondo luogo la fantascienza non è il mio genere. Ho trovato molto difficile seguire la trama, che mi è sembrata confusa, senza filo logico. A dire il vero l’inizio poteva sembrare interessante ed intrigante, ma verso i capitoli dieci ed undici mi è diventato difficile capire il proseguimento della storia. Il libro è ricco di descrizioni con molti particolari e  tutto ciò mi ha portata a non comprendere totalmente la vicenda. Tuttavia a mio giudizio il libro può piacere a chi è appassionato del genere perché c’è molto suspense in tanti punti del racconto. Infine il linguaggio è molto informale.

 L’autore racconta la storia di Ray, un ragazzo che un giorno della sua vita, al suo risveglio, non sa dove si trova, capisce solo più tardi di trovarsi in una prigione, ma non sa molto di più. Inoltre si ritrova con una cicatrice sulla pancia, segno di un operazione che probabilmente ha subito ed indossa una strana divisa. In quella stanza la luce appare e scompare. Successivamente Ray scopre di essere su una nave dove ha modo di conoscere altre persone come Helena, Malik, Driss e Dana.  I ragazzi sono intrappolati e devono scoprire il modo per uscire, hanno a disposizione delle informazioni e devono oltrepassare dei livelli, proprio come in un videogioco, per raggiungere livelli superiori ed ottenere altre informazioni. Molte peripezie colpiscono i protagonisti. I ragazzi spesso litigano perché hanno idee diverse su come fuggire da dove si trovano, offendendosi anche a vicenda. Dopo molte avventure, come aver oltrepassato trappole e ostacoli, i ragazzi si ritrovano in un pozzo, ed improvvisamente vanno a finire in fondo all’oceano, credono di essere morti, ognuno per una causa personale, ma alla fine si salvano finendo su un’isola.

Valentina Borghese, classe 4^D AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Libro piatto, prevedibile e pieno di epiteti terrificanti, tra cui il ragazzo nero e la ragazza orientale. La trama all'inizio sembrava interessante, forse un po' scontata e simile a diversi videogiochi, però poteva comunque risultare interessante per i giovani lettori come me. I personaggi sono piatti e senza personalità, tanto da essere assolutamente intercambiabili tra loro; ad un certo punto ho smesso di vederli come singoli personaggi ed ho iniziato a considerarli solo e esclusivamente come gruppo, tanto era indifferente sapere chi avrebbe fatto cosa.

Il romanzo procede per inerzia, con accadimenti talmente ripetitivi da non riuscire nemmeno a farmi provare una minima emozione, avrei dovuto essere in ansia, sentire il dolore e la tristezza dei personaggi e invece... il nulla. I dialoghi sono talmente assurdi che finiscono per dare il colpo di grazia al romanzo e ai personaggi. Avevo molte aspettative su questo libro ma si è rivelato veramente orrendo.

Nicolò Sandrone, classe 4^D AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Questa scritta appare su uno schermo nella cella dove è rinchiuso il protagonista Ray. Non si ricorda nulla. Né come ci è arrivato, né perché. Scopre di non essere solo, oltre a lui ci sono altri sei prigionieri. Ognuno di loro ha ricevuto delle strane istruzioni da seguire, insieme ad un oggetto misterioso uscito da sotto la porta della cella. Una volta scoperto dell’esistenza degli altri detenuti, i ragazzi cercano di trovare il modo di uscire dal carcere seguendo le varie indicazioni ricevute. 

In realtà i prigionieri non si trovano in un comune carcere, ma in una grandissima nave prigione. Quando riescono a portare la nave verso la terraferma pensano che sia tutto finito, ma scoprono che sull’isola d’approdo c’è anche un’altra squadra che ha compiuto lo stesso identico percorso. Per salvarsi quindi dovranno combattere uno contro l’altro.

Il romanzo The Cage è stato scritto da Lorenzo Ostuni, un famoso YouTuber italiano. La storia di questo libro è coinvolgente e piena di colpi di scena. Riflette molto i film e i videogiochi che ci sono al giorno d’oggi per i ragazzi. 

Non ho apprezzato molto il tipo di scrittura, a volte un po’ confusa e che non lascia spazio all’immaginazione dell’ambiente in cui si svolge la storia. Il linguaggio è quello tipico usato dagli adolescenti e per questo secondo me avrà molto successo.

Antonela Brahim, classe 4^D AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano