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Fair play
Fair play

Il libro che prendiamo in considerazione quest’oggi si intitola “Fair Play” di Claudio Pallottini pubblicato a marzo 2018 da Marsilio. Il romanzo è interamente frutto della fantasia dell’autore. Tutte le frasi, discorsi, le situazioni, le azioni e gli eventi sono puramente inventati anche se all’interno di esso ci sono personaggi del mondo del calcio realmente esistiti. Questo romanzo è molto coinvolgente per gli appassionati di calcio e non, narra di Claudio, un campione che agisce però in un mondo molto simile a quello reale. Una favola, senza luoghi comuni sul mondo del calcio ma con qualche verità coraggiosa qua e là. Questo libro racconta una bella storia, che nasce in un campetto dell’oratorio, dei padri Scolopi, e finisce negli stadi dove si gioca la Coppa del mondo. Claudio: Ivan Providence Martini, un talento calcistico nato, un ragazzo umile coraggioso e senza paura, nel calcio come nella vita un ragazzo con una sola macchia ,una rete di mano non confessata che servirà per spiccare ed essere notato . Lo “stronzetto”, come solo il padre Scolopio può chiamarlo o “il Faro”, “The Lighthouse”, come l’hanno soprannominato, è un trovatello.

Un capitano irlandese l’ha consegnato al religioso nel gennaio 1982, a Livorno, dicendo ch’era stato partorito a bordo della sua nave, nei Caraibi. L’aveva battezzato Ivan, come il tornado durante il quale era nato, Providence come la nave, Martini come il vermouth che la mamma adorava. Cresce con gli Scolopi, nonché Religiosi appartenenti alle congregazioni delle Scuole Pie A scuola è una mezza frana, coi compagni parla poco o niente, le bambine ridono delle sue orecchie a sventola, l’unico amico un pallone di cuoio malmesso, che chiama Fratello Tango e dal quale non si separa mai, nemmeno quando va in bagno, neanche per andare a dormire. Palleggi, tocchi di esterno, interno, piatto, collo pieno, lanci, colpi di testa, veroniche, rabone. E quanti gol! L’episodio della rete di mano è del 1994, coppette di provincia, ma Ivan spicca su tutti e le sue orecchie a sventola non vedono l’ora di entraredalla panchina nell’amichevole Livorno-Juventus precampionato. Vialli è esterrefatto dalla rete capolavoro di quel tipetto mandato in campo allo scadere contro i campioni di Lippi. In realtà ci entra da solo, perché Burgnich aveva fatto cenno ad un altro. La Juve vince largamente, ma quelle orecchie, quei piedi e quel talento si fanno notare. Acquistato da Moggi, gioca in bianconero. Per poi andare a giocare nel Milan, Lazio, Roma, Real Madrid e in Nazionale. In Nazionale trova il suo apice della carriera dove arriva fino ai  mondiali e al “disastro”, sul quale non vi aspettate spoiler.

Questo romanzo è molto adatto alla gioventù per far capire che con impegno e dedizione si può arrivare ovunque.

Alessio Borello, classe 4^A CAT
IIS Arimondi-Eula Savigliano


“Fair Play” è un libro che non si limita a parlare di calcio, ma va ben oltre. 

Sin dalla prima pagina si intuisce che è un romanzo che porta distante, un romanzo in cui immergersi e perdersi, difficile da abbandonare anche solo per qualche ora.

Bisogna mettere da parte lo scetticismo del tema calcistico che non sempre può stuzzicare e lasciarsi solo trasportare da una lettura molto piacevole.

È sorprendente, a conclusione del libro, pensare al punto di inizio e a quello di fine a livello di ambientazioni.

Mai avrei immaginato che sarei finito con la fantasia a Liverpool e tra fari in riva al mare partendo dalla città di Livorno. Claudio, il protagonista,grazie al campetto dei Padri Scolopi diventa   un                                        Lionel Messi italiano, purtroppo solo di carta.  Claudio è un personaggio immaginario,una stella del calcio internazionale che vive solo nelle suggestioni create dai caratteri a stampa di un libro e dalla prosa brillante di uno scrittore esordiente, un attore romano, Claudio Pallottini, orgoglioso del suo primo romanzo, “Fair Play”, pubblicato a marzo 2018 da Marsilio.

Leggere questo libro è stato compiere un vero e proprio viaggio.

Al di là della scorrevolezza, data da una scrittura varia e ampia, elevata ma mai ampollosa dal punto di vista contenutistico e lessicale, è stato un vero tripudio di emozioni e sensazioni.

È una lettura che consiglio a tutti, dagli appassionati di calcio, agli amanti dell'avventura, dei bei valori e dei viaggi entusiasmanti.

Lorenzo Golè, classe 4^A CAT
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Il romanzo denota l’ amore per il calcio la nostalgia per il gioco dei ragazzi nei campetti dell’oratorio, dove alla base di tutto c’erano la lealtà e la correttezza, valori oggi  completamente scomparsi o quasi.

L’autore, con capacità sopraffina, illustra dieci anni di calcio, ma non solo attraverso i risultati: il clou del libro sono infatti le testimonianze di personaggi importanti ed influenti di questo ambiente, le polemiche avvenute nelle trasmissioni televisive e retroscena molto interessanti. Le testimonianze più belle sono quelle di Francesco Totti e Luciano Moggi. Oltre ai personaggi reali, l’autore crea anche dei protagonisti fantastici, inventati da lui stesso. Essi hanno una posizione rilevante ed assumono una personalità che si fa notare.

Un libro da leggere sia per chi ama il calcio sia per chi non lo ama!

Samuele Scotto, classe 4^A CAT
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Claudio Pallottini è nato a Roma nel 1970. Diplomato attore nel 1993 al “Laboratorio di esercitazioni sceniche di Roma” diretto da Gigi Proietti, ha lavorato in compagnie di primaria importanza nazionale. Autore televisivo e sceneggiatore, ha pubblicato il manuale “Mettere in scena uno spettacolo”, scritto con Marco Simeoli (Dino Audino Editore, 2006), il libro/gioco Inventafavole (Barbagianni Editore, 2007), Inventafavole 2 (2014),  Inventafavolino (2015) e Facciamo che io ero.. (2017). Fair Play (Marsilio Editore, 2018) è il suo primo romanzo.

Il calcio è al centro del romanzo infatti vi si narra la storia di Ivan Providence Martini, giovane calciatore che sceglie di giocare in modo corretto, passando dal campo da calcio della parrocchia alle squadre di serie A, fino ai Mondiali. Dagli anni ’90 ai 2000 Pallottini mette in scena la storia del calcio italiano e dei suoi protagonisti e i molti, troppi scandali legati al doping, alle scommesse, ai campionati truccati, alla violenza e al razzismo.

È una bellissima storia di lealtà, di amicizia e di amore. 

Il romanzo è di lettura scorrevole, con alcune pagine molto emozionanti ed altre molto curiose nel loro sovrapporre personaggi della realtà a personaggi della fantasia. 

È un libro per tutti, anche per chi non conosce e non si intende di calcio.

Giovanni Rosso, classe 4^A CAT
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Fair play è il primo romanzo scritto da Claudio Pallottini.

É nato a Roma nel 1970 e all'età di ventitré anni si è diplomato attore. Ha recitato in compagnie d’importanza nazionale, ma successivamente ha preferito dedicarsi alla sceneggiatura di opere teatrali e alla drammaturgia.

Questo libro narra la storia di Ivan Providence Martini, un ragazzo che nasce a bordo di una nave da una misteriosa madre, morta durante il parto, il quale, dopo anni di sacrifici, diventa un abile calciatore che nel corso degli anni veste la maglia del Livorno, della Juventus, del Milan fino a indossare quella del Real Madrid e della Nazionale.

Il protagonista riesce a conservare l’onestà nel mondo ultra competitivo del calcio grazie agli insegnamenti del prete Claudio, il quale lo educa al gioco del calcio e alla lealtà.

La storia è verosimile, infatti alcuni personaggi sono frutto della fantasia dell'autore, come ad esempio il protagonista Ivan e il prete Claudio e altri sono famosi calciatori, dirigente e giornalisti realmente esistenti. Il romanzo è scorrevole e si lascia leggere con piacere. É un libro rivolto a tutti senza fare distinzione tra chi è amante del calcio e chi non lo è. Vivamente consigliato.

Michele Rosso, classe 4^A CAT
IIS Arimondi-Eula Savigliano


Ivan Providence Martini, è un talento calcistico nato, un ragazzo con una sola macchia ,una rete di mano non confessata. Padre Claudio non gli aveva perdonato quella bugia, ma dopo la lezione subita dal sacerdote Ivan aveva giurato lealtà e sincerità per sempre, nel calcio e nella vita.

Lui è un trovatello. Un capitano irlandese l’ha consegnato al religioso, a Livorno, dicendo ch’era stato partorito a bordo della sua nave. L’aveva battezzato Ivan, come il tornado durante il quale era nato, Providence come la nave, Martini come il vermouth che la mamma adorava. Cresce con gli Scolopi. A scuola è una mezza frana, le bambine ridono delle sue orecchie a sventola,  il suounico amico è un pallone di cuoio che chiama Fratello Tango e dal quale non si separa mai. 

L’episodio della rete di mano è del 1994, ma Ivan spicca su tutti. Quelle orecchie, quei piedi e quel talento si fanno notare. Acquistato, gioca in bianconero. La sua vita sarà costellata da profonde storie d’amore e potrà essere protagonista di realtà calcistiche molto affermate. 

Padre Claudio ha accolto Ivan Providence Martini come un figlio e l’insegnamento più grande che un papà possa dare al proprio figlio è quello di non scendere mai a compromessi e di non dire mai bugie. È lui ad indicare i veri valori che il calcio e il mondo sembrano dimenticare ogni giorno di più.

Arianna Tomatis, classe 4^D AFM
IIS Arimondi-Eula Savigliano